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Introduzione all’intervento di trapianto di capelli e all’alopecia androgenetica
È ben noto come l’alopecia androgenetica, nota anche come calvizie, colpisca sia gli uomini che le donne, ma poche persone ne parlano. In una società governata da canoni di bellezza sempre più esigenti, è consigliabile approcciare il problema con il maggior rigore scientifico possibile e ricercare una soluzione con l’aiuto di autorità esperte per evitare di compromettere lo stato di salute generale del paziente.
L’alopecia o calvizie è una delle preoccupazioni più comuni degli uomini di mezza età, forse a causa degli standard sociali o perché ne compromette l’autostima. Nonostante ci si prenda la massima cura dei capelli, le possibilità di vederli diminuire in numero ed in volume crescono con il passare degli anni. Nella maggior parte dei casi questo è dovuto a fattori androgenetici, è collegato cioè a fattori ereditari ed ormonali correlati al testosterone. Altre cause meno frequenti della perdita di capelli sono problemi dermatologici del cuoio capelluto, problemi autoimmuni come l’alopecia areata, infezioni fungine, la seborrea, disturbi alimentari o deficienze nutrizionali, lo stress, la chemioterapia e altre ancora.
Cura farmacologica dell’alopecia androgenetica
La cura farmacologica dell’alopecia è il primo passo da intraprendere per combattere questo problema. Sono due i farmaci più comunemente utilizzati:
- Minoxidil 1-5% applicato topicamente sul cuoio capelluto 1 o 2 volte al giorno
- Finasteride 0,5-1mg al giorno, per via orale, come trattamento sistemico solo nel caso degli uomini non essendoci evidenze a supporto dell’uso nelle donne oltre che per il rischio di malformazioni nel caso di eventuali gravidanze concomitanti la terapia.
Un altro farmaco utilizzato al posto del finasteride in alcuni paesi, come il Giappone e la Korea del Sud, è il dutasteride, farmaco della stessa classe, che però inibisce sia il tipo I che il tipo II dell’enzima 5-alfa-reduttasi, invece che solo il secondo tipo.
Altro trattamento spesso prescritto in combinazione ai due precedenti è l’uso di uno shampoo al Ketoconazolo 1%.
L’uso di questa terapia combinata è in genere in grado di arrestare ed in parte invertire la perdita di capelli con buoni risultati se cominciata per tempo.
Quando invece la perdita di capelli è già avanzata, il trapianto di capelli è l’unica terapia medica che possa garantire risultati soddisfacenti.
Cos’è il trapianto di capelli?
Il trapianto di capelli è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di una striscia di pelle ricoperta di capelli (tecnica FUS o FUT) o di singole unità follicolari (tecnica FUE), con la conseguente creazione di micrograft e minigraft (micro- e mini- innesti, in italiano). Questi innesti vengono quindi impiantati meticolosamente nell’area del cuoio capelluto che presenta diminuzione nella densità o calvizie (area ricevente).
In base al grado di alopecia nella regione frontale o coronale, potrebbero essere necessari da 1 a 3 interventi, ognuno dei quali prevede l’impianto di centinaia di follicoli, per l’ottenimento del risultato desiderato. Nel giro di 24 ore si formano delle crosticine in ogni innesto che però cadranno e spariranno nel giro di 7-10 giorni. Solitamente, i capelli trapiantati cominciano a crescere nuovamente dopo circa 12 settimane dall’intervento e continuano il loro ciclo fisiologico per tutta la vita.
Prima di optare per questa scelta invasiva, è molto importante conoscere i pro ed i contro di questo tipo di intervento per poter effettuare una scelta informata.
Vantaggi del trapianto di capelli
- Migliora l’aspetto fisico in maniera significativa
- Si utilizzano i propri capelli e si è il donatore di sé stessi. Non c’è quindi il rischio di rigetto.
- L’intervento è relativamente veloce e si esegue in anestesia locale.
- Il recupero dopo l’intervento è veloce e con i giusti accorgimenti non è troppo fastidioso (in base anche alla tecnica utilizzata e l’estensione dell’intervento)
- Non necessita di cure difficoltose post-intervento, visto che i capelli trapiantati sono permanenti.
- La maggior parte delle persone in buona salute può candidarsi per questo tipo di intervento.
Svantaggi del trapianto di capelli
Come ogni tipo di intervento, anche il trapianto di capelli può avere rischi ed effetti collaterali:
- Nonostante la procedura combatta la calvizie e migliori l’aspetto, può necessitare di interventi multipli e molto lunghi per ottenere risultati duraturi e soddisfacenti.
- C’è rischio di infezione
- Le persone con capelli molto fini e diradati non sono buoni candidati.
- Il trapianto di capelli è un trattamento efficace solo per le persone che presentano zone ben precise di diradamento o di calvizie.
- Ci può essere gonfiore e sanguinamento del cuoio capelluto.
- Sintomi come parestesie (intorpidimento), infiammazioni e altri possono comparire dopo l’intervento, ma dovrebbero risolversi nel giro di un paio di giorni.
Informazioni sul trapianto di capelli
Il trapianto di capelli è una procedura chirurgica piuttosto laboriosa (si impiantano i follicoli uno a uno) e può essere anche un intervento piuttosto lungo in base al numero di unità impiantate, con una durata media di 3-5 ore.
La superficie da coprire con il trapianto di capelli dipende da due fattori principali:
- La “riserva” di capelli del paziente, nella regione della nuca
- L’area totale affetta da alopecia.
In generale, se l’alopecia non è in stadio avanzato, si riescono a coprire tutte le aree affette con risultati soddisfacenti.
I capelli trapiantati sono assolutamente naturali, provengono infatti dal paziente stesso. Il motivo per il quale si prelevano dalla nuca è che in quella regione i capelli sono fisiologicamente più resistenti alle cause genetiche dell’alopecia, il che significa che manterranno queste caratteristiche anche una volta trapiantati in altre aree della testa e che non verranno mai più persi. Tuttavia, è importante che i pazienti combinino l’intervento di trapianto dei capelli anche con una terapia medica farmacologica appropriata (con minoxidil e 5-ARI) per evitare di continuare a perdere i capelli non trapiantati nell’area affetta dal problema.
Ciò che viene trapiantato è la cosiddetta unità follicolare, che include sia il follicolo pilifero che il bulbo follicolare. Quest’ultima è la più importante nel trapianto in quanto è la “fabbrica” che produce e produrrà e rigenererà costantemente tutte le componenti del capello e del follicolo, così come avrebbe fatto nella regione della nuca da dove è stato prelevata.
Molti pazienti credono che il trapianto di capelli sia un esclusiva degli uomini, ma non è così. In realtà i chirurghi operano sia sugli uomini che sulle donne e i risultati estetici sono buoni in entrambi, l’importante è selezionare i pazienti in maniera appropriata.
Non tutti infatti possono sottoporsi all’intervento di trapianto dei capelli: il criterio più importante da rispettare è la presenza di una buona area donatrice, cioè una buona riserva di capelli sani da estrarre e trapiantare. Inoltre, è importante che i pazienti seguano la terapia medica necessaria al mantenimento dei capelli non trapiantati.
Al momento le due tecniche maggiormente utilizzate per il trapianto dei capelli sono la tecnica FUE (Follicular Unit Extraction) e FUS (Follicle Unit Strip) che si distinguono una dall’altra per il modo in cui vengono prelevate le unità follicolari per il trapianto dall’area donatrice.
Tecnica di trapianto dei capelli FUE
Il trapianto di capelli con tecnica FUE è un intervento eseguito in regime di day hospital, non necessita quindi di permanenza nella struttura la notte successiva l’intervento. Si utilizza l’anestesia locale e non si usa il bisturi. È definita dall’estrazione delle unità follicolari in maniera individuale, senza il bisogno di rimuovere una striscia di capelli dal cuoio capelluto. È un intervento minimamente invasivo che minimizza le cicatrici non necessitando né di bisturi né di punti di sutura. In sole 48 ore la regione in cui si è intervenuti inizia a guarire ed in un paio di giorni il paziente è in grado di apprezzare i primi cambiamenti.
Il recupero comincia quasi subito, con poche restrizioni postoperatorie per il paziente. Il processo di rigenerazione e guarigione è progressivo e dipende ed è variabile in base al paziente. I risultati iniziano ad essere apprezzabili dopo un periodo di circa 3 mesi e si potrebbe necessitare fino ad un anno per apprezzare il massimo risultato.
Tecnica di trapianto dei capelli FUS
Nella tecnica di trapianto di capelli FUS, invece, si rimuove una intera striscia di cuoio capelluto dall’area donatrice, generalmente in regione occipitale. Il chirurgo quindi procede alla separazione delle unità follicolari dalla striscia prelevata. In entrambi i metodi l’impianto nell’area ricevente avviene in maniera simile. L’area donatrice è in genere una singola striscia ellittica, larga circa 1-1,5cm, e una cicatrice evidente può essere evitata dall’abilità del chirurgo nell’effettuare l’incisione e le suture. In entrambe le tecniche comunque le cicatrici nell’area ricevente il trapianto sono impercettibili.
Cure e avvertenze dopo il trapianto di capelli
- Il chirurgo vi prescriverà una terapia antibiotica e una per la gestione del dolore e fastidio postoperatori.
- L’alcool ed il fumo sono da evitare.
- Gli esercizi fisici che coinvolgano il collo e la testa sono da sospendere per almeno due settimane dopo l’intervento.
- Vi sarà prescritto uno shampoo antisettico da usare per almeno una settimana (ma non nelle prime 48h).
- Il finasteride potrebbe essere consigliato assumerlo immediatamente, mentre la terapia topica con minoxidil dovrà ricominciare circa una settimana dopo l’intervento, quando le crosticine saranno cadute.
La maggiorparte dei capelli trapiantati cadrà nel giro di 2-4 settimane a causa di quello che è noto come “telogen effluvium”: è normale che accada e in questo caso la caduta dei capelli è dovuta allo stress che subiscono i capelli estratti durante l’intervento chirurgico. La crescita inizierà il terzo o quarto mese e i risultati ottimali si vedranno dopo 9-12 mesi.
Il lavoro e le normali attività quotidiane possono ricominciare fin dal giorno dopo l’intervento.
Un po’ di gonfiore attorno agli occhi potrebbe comparire tra il terzo ed il quinto giorno dopo l’intervento e lo si può risolvere dormendo in una posizione più appropriata e applicando del ghiaccio.
Consigli per i pazienti interessati al trapianto di capelli
Qualifiche, esperienza e conoscenza specifiche del chirurgo sono fondamentali per l’ottenimento di buoni risultati e per l’esecuzione di un intervento chirurgico in sicurezza, così come una sala operatoria appropriata al caso.
Il cuoio capelluto è una regione del corpo che sanguina molto e il chirurgo deve essere a proprio agio nell’esecuzione di questa procedura. La dissezione dell’area donatrice richiede abilità che non vengono necessariamente insegnate quando ci si specializza durante la scuola di medicina; è quindi spesso necessario per i chirurghi fare esperienza e imparare dopo la specializzazione con corsi specifici e sotto la supervisione di chirurghi esperti. Inoltre, il trapianto di capelli richiede un gioco di squadra tra tutti i membri dell’equipe medica normalmente non richiesto per gli altri interventi chirurgici e questo diventa ancor più fondamentale tanto più grande è il numero di unità follicolari da trapiantare visto che gli assistenti svolgono ruoli molto importanti durante l’intervento.
Il trapianto di capelli sintetici deve essere rifiutato in ogni caso a causa delle possibili reazioni avverse alle quali si può andare incontro (rigetto del corpo estraneo, infezioni croniche, etc.). Non è una procedura medica approvata né negli USA né nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.
4 commenti su “Alopecia androgenetica: terapia e trapianto di capelli con tecnica FUE”
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