Epilazione definitiva: laser e luce pulsata (IPL)

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L’epilazione definitiva con uso di laser o dispositivi a luce pulsata ha subito una forte evoluzione dall’introduzione di questa tecnica verso la fine degli anni ’80 e la sua approvazione per l’uso da parte dell’FDA nel 1996. Oggi è una pratica molto diffusa negli ambulatori dei dermatologi e dei medici estetici e con l’introduzione e lo sviluppo di dispositivi che utilizzano lunghezze d’onda maggiori è oggi possibile trattare tutti i fototipi in maniera sicura. [1]

Cosa si intende per epilazione definitiva o permanente?

Nell’epilazione con tecnologie laser o a luce pulsata, si distinguono due concetti diversi:

  1. Perdita temporanea dei peli
  2. Riduzione permanente dei peli

La perdita temporanea dei peli si definisce come un ritardo nella ricrescita dei peli che può durare fino a 3 mesi, dipendente dalla fase del ciclo vitale in cui si trova un dato pelo.

Per riduzione permanente dei peli invece si intende una riduzione significativa nel numero di peli dopo un trattamento di epilazione, che rimane stabile per un periodo di tempo più lungo del ciclo completo di crescita del pelo (4-12 mesi).

L’epilazione laser o a luce pulsata produce una iniziale perdita completa e temporanea dei peli, fino a 3 mesi dal trattamento, seguita da una parziale epilazione definitiva o riduzione permanente dei peli. Il trattamento quindi riduce nel lungo periodo il numero totale di peli e al contempo i peli rimanenti diventano più sottili, chiari e hanno una crescita più lenta.

Il ciclo di crescita o ciclo vitale del pelo

Il ciclo vitale del pelo si divide in tre fasi:

  1. Fase anagen, la fase di crescita attiva del pelo
  2. Fase catagen, la fase di involuzione del follicolo
  3. Fase telogen, la fase di riposo del follicolo

Durante la fase anagen le cellule nella radice del pelo si dividono rapidamente portando all’allungamento del fusto. In questa fase la quantità di melanina presente nel bulbo, già superiore in condizioni normali rispetto alla concentrazione di melanina nell’epidermide, aumenta ulteriormente.

La fase catagen è una breve fase di transizione nella quale il fusto del pelo si stacca dalla papilla che va incontro a un processo di rimpicciolimento con anche la cessazione di produzione di melanina e l’apopstosi (morte cellulare programmata) dei melanociti follicolari, raggiungendo infine 1/6 della sua dimensione rispetto alla fase anagen. Durante questa fase viene tagliata l’irrorazione del fusto del pelo e sebbene questo non sia in fase attiva di crescita, la sua lunghezza apparente aumenta, venendo spinto verso la superficie dal follicolo.

Infine, la fase telogen o fase di riposo vede il follicolo completamente inattivo e il pelo ancora attaccato al corpo è completamente cheratinizzato e morto. Alla fine di questa fase il pelo si stacca, cade, e il follicolo ricomincia il suo ciclo rientrando nella fase anagen.

La durata di queste fasi è variabile in base a fattori ambientali e genetici e alla regione del corpo presa in considerazione. In generale, la fase anagen dura 3-6 mesi nei peli del corpo, a differenza dei 3-7 anni di durata per i capelli. La fase catagen dura da 10 giorni a 3 mesi. Infine, la fase telogen dura circa 3 mesi.

Queste fasi non sono sincronizzate per tutti i peli del corpo, motivo per il quale non diventiamo temporaneamente glabri o calvi nel corso della nostra vita: in ogni momento all’incirca l’80-90% dei peli e dei capelli si trova in fase anagen, in crescita attiva, l’1-2% si trova in fase catagen di involuzione e infine circa il 10-15% si trova in fase telogen di riposo.

Come funziona l’epilazione definitiva laser o a luce pulsata: la fototermolisi selettiva

L’epilazione definitiva con tecnologia laser o a luce pulsata (IPL) funziona secondo il principio della fototermolisi selettiva. Questo significa che i dispositivi per l’epilazione vengono tarati sulla lunghezza d’onda che viene assorbita dai peli, che quindi assorbiranno selettivamente l’energia emessa dal dispositivo trasformando l’emissione luminosa in calore che a sua volta causerà un danno termico nelle strutture trattate. La selettività della lunghezza d’onda impostata è tale da non causare danno generalizzato a tutte le strutture presenti nell’area trattata, ma solamente ai target specifici, in questo caso i peli e più precisamente la melanina presente nei peli. Per questo motivo, i dispositivi laser o a luce pulsata sono efficaci solo se il pelo si trova nella fase anagen, nella quale il follicolo è attivo e nella quale la concentrazione di melanina in esso è maggiore. E sempre per questo motivo quindi non è possibile trattare tutti i peli nello stesso momento e sono necessarie più sedute (3-8) a distanza di qualche settimana una dall’altra (4-8), per attendere che i peli non in fase attiva e quindi non colpiti dal trattamento precedente entrino anch’essi in fase anagen e possano quindi venir eliminati.

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Le differenze tra i vari dispositivi per l’epilazione

Le differenze tra i vari tipi di dispositivi per l’epilazione permanente sono principalmente 6:

  1. La lunghezza d’onda del dispositivo
  2. La potenza del dispositivo, intesa come quantità di energia emessa in una unità di tempo
  3. La dimensione o diametro dell’area trattata, detta spot, che varia da pochi millimetri ad alcuni centimetri
  4. La durata dell’emissione luminosa durante la quale il tessuto è esposto alla luce.
  5. La fluenza, cioè il rapporto tra energia emessa e area su cui questa viene distribuita.
  6. La presenza di un sistema di raffreddamento.

In generale i dispositivi laser a diodo o all’alessandrite sono quelli considerati più efficaci, seguiti dai dispositivi a luce pulsata (IPL) e dai laser Nd:YAG.

Il laser a diodo può essere utilizzato sui fototipi dal I al V.

Il laser all’alessandrite può essere utilizzato sui fototipi dal I al IV e produce risultati migliori sui peli più fini, rispetto al laser a diodo, ma viene utilizzato preferibilmente sui pazienti con carnagione più chiara.

Il laser Nd:YAG ha una lunghezza d’onda maggiore rispetto ai precedenti e una affinità minore per la melanina. Per questo motivo, sebbene meno efficace, è più sicuro per l’utilizzo sui fototipi V e VI ed è comunque in grado di produrre risultati positivi. [2]

La luce pulsata (IPL) infine ha un funzionamento in parte diverso rispetto al laser. Quest’ultimo infatti emette luce in una singola lunghezza d’onda e con un fascio diretto in una singola direzione. L’IPL invece usa una lampada ad ampio spettro controllata da un computer; vengono quindi posti dei filtri davanti ad essa per selezionare la lunghezza d’onda desiderata. La luce viene inoltre emessa in tutte le direzioni e solo con l’uso di varie superfici riflettenti si è in grado di focalizzarla in un’area più ristretta. La luce pulsata è più sicura nei bassi fototipi, per la sua minor capacità penetrativa della pelle e può essere utilizzata anche sui peli più chiari grazie al suo ampio spettro, sebbene con risultati meno soddisfacenti rispetto ai peli più scuri.

Indicazioni

L’epilazione laser è indicata per la rimozione di peli in eccesso, come i peli facciali nelle donne, o per la rimozione cosmetica dei peli per motivazioni personali e variabili. È inoltre utilizzata per il trattamento dell’ipertricosi e dell’irsutismo. È utilizzata per motivi medici, quando il pelo è causa di infezioni croniche come nell’idrosadenite suppurativa, pseudofollicolite e follicolite. Viene infine utilizzata anche per l’eliminazione dei peli dagli innesti cutanei, nel caso in cui l’area donatrice ne sia dotata e questi possano interferire con la funzionalità dell’area ricevente.

Controindicazioni

Sebbene non esista una età minima per questo tipo di trattamento, esso è in genere sconsigliato sotto i 15 anni di età. Per via del suo meccanismo di funzionamento è inoltre non indicato nei pazienti anziani, con peli bianchi, in quanto questi non contengono melanina e non sono quindi in grado di assorbire l’energia emessa dai dispositivi.

È controindicato o è consigliata cautela inoltre per

  • Pazienti affetti da problemi dermatologici aggravati dall’esposizione alla luce e malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico.
  • Pazienti con infezioni attive o ferite nell’area da trattare, come herpes o infezioni da stafilococco.
  • Pazienti con cheloidi o la tendenza a formare cheloidi.
  • Pazienti con psoriasi o vitiligine per il rischio di sviluppare il fenomeno di Koebner.
  • Pazienti in terapia con farmaci fotosensibilizzanti
  • Pazienti in stato di gravidanza, sebbene non esistano evidenze di rischi effettivi
  • Pazienti in terapia con isotretinoina orale (il consenso generale suggerisce di attendere da 6 mesi a 1 anno dopo la sospensione della terapia)
  • Aree con lesioni iperpigmentate e tatuaggi

Prima del Trattamento

Prima del trattamento di epilazione laser o a luce pulsata è necessario evitare di esporre l’area da trattare al sole in quanto questa non deve essere abbronzata. L’uso di creme con retinoidi deve essere sospeso almeno 2 giorni prima della seduta. Non si deve fare la ceretta o il silk epil o rimuovere peli con le pinzette per almeno un mese prima della seduta e prima del trattamento sarà necessario rasare i peli con un rasoio o utilizzare una crema depilatoria. Attenzione ai farmaci che assumete, alcuni anti-ipertensivi, antibiotici, antiinfiammatori sono fotosensibilizzanti. Non bisogna usare prodotti che schiariscono i peli prima del trattamento. Evitate di usare profumi, creme, talco, cosmetici, deodorante, … la pelle da trattare deve essere pulita.

Prima della seduta il medico eseguirà un esame fisico della regione da trattare e raccoglierà informazioni necessarie a stabilire la sicurezza ed efficacia del trattamento e valuterà le controindicazioni relative ed assolute. Potrebbe essere eseguito anche un patch test, in una piccola area nascosta, per valutare la risposta della pelle al trattamento con il laser e l’efficacia e tolleranza delle impostazioni utilizzate.

Potrebbero essere utilizzati dei metodi di raffreddamento della cute per rendere il trattamento meno fastidioso, come l’applicazione di gel, l’uso di sistemi di ventilazione o l’uso di spray raffreddanti.

Dopo il trattamento

Dopo il trattamento è necessario evitare di esporsi al sole per 6 settimane ed utilizzare la protezione solare in caso di trattamenti in regioni scoperte del corpo, come il viso. Possono essere applicati impacchi col ghiaccio per ridurre edema ed eritema, la cui comparsa è normale, e per attenuare il fastidio o lieve dolore conseguente il trattamento. È meglio evitare inoltre l’applicazione di creme, lozioni, deodorante anche il giorno successivo al trattamento. Se in seguito alla seduta il medico dovesse scorgere segni di eccessiva infiammazione della regione trattata, potrebbe prescrivere l’applicazione topica di corticosteroidi per minimizzare gli effetti collaterali.

Complicazioni ed effetti collaterali

Gli effetti avversi più comuni sono l’eritema e l’edema. Dolore, bruciore, flittene (vesciche), cicatrici sono anch’essi possibili. Ipopigmentazione ed iperpigmentazione non sono rare, ma nella maggior parte dei casi sono solo temporanee. L’ipertricosi paradossa, la cui causa non è del tutto nota, è riportata in letteratura. [3]

Quante sedute sono necessarie?

Non c’è un consenso generale tra i professionisti relativamente al numero di sedute necessarie e all’intervallo di tempo tra una seduta e la successiva.

Il numero di trattamenti è variabile in base all’area da trattare, alle caratteristiche del paziente e al tipo di strumento utilizzato.

Si stima che ad ogni seduta ci sia una riduzione permanente del 20-30% dei peli. Generalmente si raccomandano da 3 a 8 sedute per area da trattare e da 4 a 8 settimane di intervallo tra una seduta e la successiva. [4]

Quanto costa il trattamento?

Il prezzo in un paese come la Thailandia varia dai 28-168€ a seduta e dipende dallo strumento utilizzato, dalla clinica che lo pratica e dall’area da trattare.

In Korea del Sud i prezzi partono da circa 40€, sempre con le variabili di cui sopra.

Consigli per chi è interessato all’epilazione definitiva

I trattamenti di epilazione definitiva laser o a luce pulsata (IPL) vengono offerti anche da personale non medico, come le estetiste, e nei centri benessere. Tali apparecchi hanno potenze ed efficacia inferiore ai dispositivi operati dai medici. Viene inoltre a mancare il consulto pre-trattamento, l’ispezione dell’area da trattare ed in generale c’è minor garanzia di risultati soddisfacenti e maggior rischio di complicazioni.

Esistono inoltre dei dispositivi domestici per l’epilazione definitiva. Anche questi hanno caratteristiche tecniche che li rendono notevolmente inferiori e meno efficaci rispetto ai dispositivi medici. Quello che potrebbe sembrare inizialmente un risparmio, potrebbe in realtà rivelarsi uno spreco totale di soldi. [5]

Il periodo migliore per questo tipo di trattamento è l’Autunno-Inverno, quando la pelle non è abbronzata e c’è minor rischio di esporsi al sole.


Fonti:

[1] Vachiramon V, Brown T, Mcmchael AJ. Patiente satisfaction and complications following laser hair removal in ethnic skin. J Drugs Dermatol. 2012;11(2):191–5.

[2] Gan SD, Graber EM. Laser hair removal: a review. Dermatol Surg. 2013;39(6):823–38.

[3] Lim SPR, Lanigan SW. A review of the adverse effects of laser hair removal. Lasers Med Sci. 006;21:121–5.

[4] Casey AS, Goldberg D. Guidelines for hair removal. J Cosmet Laser Ther. 2008;10(1):24–33.

[5] Thaysen-Petersen D, Bjerring P, Dierickx C, Nash J,Town G, Haedersdal M. A systematic review of lightbased home-use devices for hair removal and considerations on human safety. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2012;26(5):545–53.

Almeida Issa MC, Tamura B. Lasers, Lights and Other Technologies. Springer, Cham 2018. https://doi.org/10.1007/978-3-319-16799-2

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