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Le creme schiarenti per le macchie della pelle
Nel nostro articolo precedente abbiamo già visto alcune delle cause più comuni di iperpigmentazione o discromie della pelle così come abbiamo già parlato di alcuni comuni trattamenti prescritti a base di creme con idrochinone o altri composti appartenenti alla classe chimica dei fenoli.
La seconda classe di agenti sbiancanti di cui parleremo è quella dei composti non fenolici, spesso formulati a partire da estratti vegetali. Ugualmente alla classe già discussa, anche questi prodotti vengono usati per trattare melasma, cloasma, macchie solari e iperpigmentazione post-infiammatoria. A differenza delle creme con idrochinone e altri fenoli però, le sostanze di cui parleremo in questo articolo hanno una efficacia limitata, così come limitate sono le evidenze scientifiche a sostegno delle proprietà attribuite.
Estratto di Aloe Vera
L’aloina è una sostanza estratta dalle foglie dell’aloe vera ed è un ingrediente molto comune nei cosmetici e nei prodotti cosmeceutici. Uno studio in vitro su cellule animali ha mostrato un potenziale effetto schiarente.1
Estratto di Liquirizia
La glabridina è un flavonoide ed è anche il componente principale dell’estratto di liquirizia. In uno studio in vitro su cellule animali ha dimostrato proprietà antinfiammatorie nonché effetti protettivi contro la pigmentazione cutanea causata dai raggi UVB del sole. Ha mostrato inoltre effetti inibitori verso la biosintesi della melanina così come la dispersione della melanina con miglioramento dell’iperpigmentazione.2
Estratto di Soia
Da un punto di vista chimico, la soia è composta da un gran numero di molecole diverse, dai fosfolipidi alle vitamine agli enzimi inibitori. Per questo motivo è in grado di influenzare il metabolismo della melanina in tanti modi diversi allo stesso tempo. È stata dimostrata la sua efficacia nel migliorare il colore della pelle e il suo aspetto generale contrastando il danno da esposizione solare. Gli effetti dell’estratto di soia sono visibili fin dalla seconda settimana di applicazione giornaliera ed il suo uso è considerato sicuro. 3
Acido Cogico o Acido Kojico
L’acido cogico (o kojico) è il bioprodotto che deriva da alcune specie di funghi. È un potente antiossidante ed è efficace nel migliorare i disturbi da iperpigmentazione tramite l’inibizione dell’enzima responsabile per la produzione di melanina. Lo si trova spesso in formulazioni contenenti anche idrochinone o acido glicolico. La reazione avversa maggiormente segnalata è la dermatite da contatto, in particolare in Giappone dove il suo uso è molto diffuso.
Acido Azelaico
L’acido azelaico è il bioprodotto dei funghi del genere Pityrosporum ovale; viene impiegato sia in combinazione con altri principi attivi che da solo in concentrazioni variabili tra il 10-20%. Sembra non essere efficace contro i melanociti “normali” e la pelle pigmentata, tuttavia mostra effetti antiproliferativi e citotossici contro i melanociti anormali e interferisce con l’attività della tirosina, l’enzima coinvolto nella formazione della melanina. Di solito viene ben tollerato da chi lo usa, ma potrebbe causare eritema e desquamazione; ad ogni modo gli effetti avversi sono generalmente di entità moderata e regrediscono in 2-4 settimane.
Retinoidi
I retinoidi sono sostanze che derivano dalla vitamina A. La Tretinoina, nota anche come acido retinoico, è un retinoide e viene impiegato in creme per uso topico spesso in combinazione con altri principi attivi in concentrazioni variabili tra lo 0,025-0,1%; il suo primo utilizzo per migliorare il colorito della pelle risale al 1975. È in grado di ridurre l’iperpigmentazione attraverso vari meccanismi d’azione. I retinoidi necessitano di applicazioni giornaliere per lungo tempo ed i loro effetti diventano evidenti dopo 24 settimane di trattamento. Eritema e desquamazione sono tra i possibili effetti collaterali. Quando si usano retinoidi è fondamentale e imperativo l’utilizzo della protezione solare per prevenire scottature e danni ulteriori causati dai raggi UV.
Niacinamide
Il niacinamide è la forma fisiologicamente attiva della vitamina B3. Ne è stata dimostrata l’efficacia nel prevenire il trasferimento della melanina dai melanociti ai cheratinociti. Test clinici ne dimostrano l’efficacia in seguito a trattamenti di 4 settimane utilizzando creme con il 2% di concentrazione. Inoltre altri studi hanno dimostrato come l’utilizzo quotidiano del niacinamide con la protezione solare diminuisca l’iperpigmentazione e aumenti la luminosità e chiarezza degli strati basali dell’epidermide quando paragonato al solo uso della protezione solare.
Acido Ascorbico o Vitamina C
L’acido ascorbico, meglio noto come vitamina C, è in grado di interferire con la produzione della melanina intervenendo nel suo metabolismo con varie modalità. Tende ad essere poco stabile e ha poco potenziale penetrativo della pelle, necessita quindi di essere utilizzato in formulazioni nelle quali i laboratori delle aziende produttrici hanno tenuto conto di questi problemi. Vista la mancanza di effetti collaterali significativi è largamente impiegato sia in formulazioni cosmetiche di vario tipo che in combinazione con altri principi attivi per il trattamento dell’iperpigmentazione.
Avvertenze e Consigli
- Nonostante ci siano una enormità di principi attivi venduti e pubblicizzati come agenti schiarenti, gli studi in merito sono spesso limitati o completamente assenti sia per quel che riguarda il supporto a favore della loro efficacia sia per quel che riguarda il loro profilo di sicurezza. Chiedi sempre consiglio al tuo medico di base o dermatologo prima di provare un nuovo prodotto.
- Alcuni degli effetti collaterali causati da queste formulazioni topiche sono l’irritazione della pelle, il rossore, la secchezza, la desquamazione, il prurito, la sensazione di bruciore e la dermatite da contatto. Per testare la tua reazione verso un prodotto prima di applicarlo su vaste aree del corpo è consigliato fare un patch test, cioè applicare una piccola quantità di crema o prodotto su un area limitata, ad esempio un puntino sul braccio. Fatto ciò non resta che aspettare 24h per stabilire se si sia verificata qualche reazione.
- Applica sempre i prodotti sulla pelle pulita e asciutta. La sera è di solito il momento migliore.
- Ci sono numerose terapie disponibili sul mercato che combinano più principi attivi insieme nello stesso prodotto. Queste sono generalmente quelle che hanno maggior efficacia nel trattamento dell’iperpigmentazione grazie al fatto che combinano meccanismi di azione diversi tra loro e influiscono sia sulla melanina che sul suo metabolismo e sul deposito all’interno di altre cellule. Chiedi al tuo medico di fiducia un consiglio in modo da stabilire il miglior approccio terapeutico personalizzato in base alla tua pelle e ai tuoi bisogni.
- L’uso giornaliero di protezioni solari ad ampio spettro è tassativo per raggiungere buoni risultati nel trattamento di disturbi dermatologici come il melasma.
Fonti
- On the novel action of melanolysis by a leaf extract of Aloe vera and its active ingredient aloin, potent skin depigmenting agents.
Ali SA, Galgut JM, Choudhary RK
Planta Med. 2012 May;78(8):767-71.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22495441/
- The inhibitory effect of glabridin from licorice extracts on melanogenesis and inflammation.
Yokota T, Nishio H, Kubota Y, Mizoguchi M.
Pigment Cell Res. 1998 Dec;11(6):355-61.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9870547/
- Efficacy of a soy moisturizer in photoaging: a double-blind, vehicle-controlled, 12-week study.
Wallo W, Nebus J, Leyden JJ.
J Drugs Dermatol. 2007 Sep;6(9):917-22.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17941363/
- Cosmeceuticals for Hyperpigmentation: What is Available?
Rashmi Sarkar, Pooja Arora, and K Vijay Garg
J Cutan Aesthet Surg. 2013 Jan-Mar; 6(1): 4–11.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3663177/
1 commento su “Macchie sulla pelle e creme schiarenti non fenoliche”
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