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Cos’è il Plasma Ricco di Piastrine (PRP)?
Il plasma ricco di piastrine, in inglese platelet-rich plasma o PRP, è un prodotto autologo, cioè proveniente dai tessuti del corpo del paziente, ottenuto dalla centrifugazione di sangue intero prelevato da una vena periferica, come per un normale prelievo di sangue. Il prodotto ottenuto da questo processo, il sangue ricco di piastrine appunto, contiente numerose molecole dall’attività riparatrice e rigeneratrice, tra cui:
- Fattore di Crescita Derivato dalle Piastrine o Platelet-Derived Growth Factor (PDGF)
- Fattore di Crescita Trasformante Beta o Transforming Growth Factor-beta (TGF-β)
- Fattore di Crescita dell’Endotelio Vascolare o Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF)
- Fattore di Crescita Epidermico o Epidermal Growth Factor (EGF)
- Fattore di Crescita Insulino-simile o Insulin-like Growth Factor (IGF)
Tutti questi fattori contenuti e concentrati nel plasma ricco di piastrine promuovono la guarigione localizzata dei tessuti. La tecnica del Plasma Ricco di Piastrine viene utilizzata con successo in diversi campi della medicina, tra cui l’ortopedia, la cardiologia, la chirurgia plastica, e la chirurgia orale e maxillofacciale. [1]
Cos’è il Microneedling o Dermarolling?
Il microneedling o dermarolling o conosciuto anche come induzione percutanea di collagene, dall’inglese Percutaneous Collagen Induction (PCI) venne descritto per la prima volta negli anni ’90 come una tecnica innovariva di riepitelizzazione della pelle. Il principio di funzionamento è quello di creare dei traumi diretti ai tessuti per indurre delle modifiche negli stessi, con il vantaggio di non richiedere convalescenza a differenza di altri metodi come il laser ablativo o la dermoabrasione.
Gli strumenti utilizzati per il microneedling creano dei microcanali, come dei piccoli buchi nella pelle, che si richiudono nel giro di pochi minuti. Il trauma creato con questa procedura di medicina estetica richiama le piastrine nei tessuti interessati dal trattamento le quali rilasciano delle molecole chimiche che richiamano ulteriori cellule, come i globuli bianchi neutrofili e i fibroblasti, e che rilasciano a loro volta ulteriori fattori che stimolano la rigenerazione tissutale. [2][3]
Il microneedling viene usato con successo in medicina estetica ed in dermatologia per il trattamento delle cicatrici atrofiche come quelle dell’acne, per l’alopecia androgenetica e l’alopecia areata. [4][5][6]
Il trattamento combinato di Microneedling e PRP: vampire facial
Il trattamento di microneedling e quello con il plasma ricco di piastrine (PRP) portano benefici simili così come è simile il loro meccanismo d’azione. Per questo motivo è ragionevole ipotizzare che il trattamento combinato porti a un potenziamento degli effetti di ringiovanimento e rigenerazione della pelle, per via dell’azione sinergica dei due trattamenti.
Quando microneedling e PRP vengono combinati, solitamente le cliniche che praticano tale trattamento lo pubblicizzano anteponendo il termine “vampire” cioè vampiro in Italiano, il cui esempio più noto grazie alle tendenze di medicina e chirurgia estetica provenienti da Hollywood è quello del vampire facial o vampire facelift.
Essendo relativamente nuovi, la letteratura medica è ancora scarsa in merito al trattamento combinato di microneedling con il plasma ricco di piastrine. Nonostante le poche informazioni però i risultati ottenuti dalle varie ricerche sono coerenti tra loro e positivi.[7][8]
Come indicazioni terapeutiche, il trattamento combinato di PRP e microneedling è efficace nel ringiovanire la pelle, nel trattare le cicatrici chirurgiche o quelle causate dall’acne, nel trattare la pelle danneggiata dal sole e in alcuni problemi dei capelli. Si consiglia maggior cautela prima di considerare il trattamento per i pazienti con aumentata vascolarizzazione superficiale nella zona da trattare, con infiammazioni o infezioni attive nella zona da trattare, con guarigione più lenta del normale, patologie dermatologiche, uso di anticoagulanti, in quanto il recupero post trattamento potrebbe essere più lungo o presentare complicazioni. Ad ogni modo tutte le controindicazioni verranno discusse in sede di consulto pre-trattamento con il vostro medico di fiducia.
Prima del trattamento con plasma ricco di piastrine e microneedling i pazienti devono evitare di prendere il sole per almeno 24 ore per non infiammare o traumatizzare con scottature la pelle da trattare, si deve inoltre evitare l’applicazione di creme, cosmetici e altri prodotti topici almeno 12 ore prima del trattamento e la pelle dovrà essere pulita e senza trucchi.
Dopo il trattamento è possibile avvertire una sensazione di lieve bruciore o fastidio, eliminabile con l’uso di analgesici da banco che vi potranno essere consigliati dal vostro medico. Si deve quindi evitare la crema solare o altri prodotti cosmetici per almeno 24 ore. Un lieve gonfiore potrebbe persistere fino al terzo giorno e eritema (rossore) e lieve desquamazione possono presentarsi per i primi 3-5 giorni. Ogni effetto secondario dovuto al trattamento combinato di PRP e microneedling dovrebbe risolversi nel giro di 1 settimana, ma si sconsiglia di fumare o bere alcolici, di usare cosmetici aggressivi o di esporsi al sole per 2 settimane in seguito al trattamento. Un farmaco antivirale potrebbe essere consigliato per evitare l’insorgenza di uno sfogo da herpes simplex virus. [9]
Non esistono segnalazioni in letteratura medica relativamente a complicazioni attribuibili al trattamento con plasma ricco di piastrine. Per quel che riguarda il microneedling, si è visto che una penetrazione più in profondità dei microaghi migliora i risultati, ma al contempo causa maggior gonfiore, ematomi e sanguinamento[11][12]. Le persone con storia di cicatrici cheloidi o ipertrofiche devo fare attenzione quando il trattamento coinvolge aree con sporgenze ossee, come gli zigomi, le tempie e la fronte, per il rischio di formare cicatrici ipertrofiche puntiformi su linee multiple. L’utilizzo di movimenti circolari e l’evitare di ripassare più volte sulle stesse aree diminuisce il rischio di cicatrici. [13]
Fonti
[1] Redler LH, Thompson SA, Hsu SH, Ahmad CS, Levine WN. Platelet-rich plasma therapy: a systematic literature review and evidence for clinical use. Phys Sportsmed. 2011; 39(1):42–51
[2] Ferguson MW, O’Kane S. Scar-free healing: from embryonic mechanisms to adult therapeutic intervention. Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci. 2004; 359 (1445):839–850
[3] Bandyopadhyay B, Fan J, Guan S, et al. A “traffic control” role for TGFbeta3: orchestrating dermal and epidermal cell motility during wound healing. J Cell Biol. 2006; 172(7):1093–1105
[4] El-Domyati M, Barakat M, Awad S, Medhat W, El-Fakahany H, Farag H. Microneedling therapy for atrophic acne scars: an objective evaluation. J Clin Aesthet Dermatol. 2015; 8(7):36–42
[5] Dhurat R, Mathapati S. Response to microneedling treatment in men with androgenetic alopecia who failed to respond to conventional therapy. Indian J Dermatol. 2015; 60(3):260–263
[6] Chandrashekar B, Yepuri V, Mysore V. Alopecia areata-successful outcome with microneedling and triamcinolone acetonide. J Cutan Aesthet Surg. 2014; 7(1):63–64
[7] Akcal A, Savas SA, Gorgulu T, et al. The effect of platelete rich plasma combined with microneedling on full venous outflow compromise in a rat skin flap model. Plast Reconstr Surg. 2015; 136(4) Suppl:71–72
[8] Chawla S. Split face comparative study of microneedling with PRP versus microneedling with vitamin C in treating atrophic post acne scars. J Cutan Aesthet Surg. 2014; 7(4):209–212
[9] Lee JC, Daniels MA, Roth MZ. Mesotherapy, microneedling, and chemical peels. Clin Plast Surg. 2016; 43(3):583–595
[10] Schwarz M, Laaff H. A prospective controlled assessment of microneedling with the Dermaroller device. Plast Reconstr Surg. 2011; 127(6):146e–148e
[11] Hartmann D, Ruzicka T, Gauglitz GG. Complications associated with cutaneous aesthetic procedures. J Dtsch Dermatol Ges. 2015; 13(8):778–786
[12] Fernandes D, Signorini M. Combating photoaging with percutaneous collagen induction. Clin Dermatol. 2008; 26(2):192–199
[13] Pahwa M, Pahwa P, Zaheer A. “Tram track effect” after treatment of acne scars using a microneedling device. Dermatol Surg. 2012; 38(7 Pt 1):1107–1108