L’azotemia, o urea sierica, e la misurazione degli elettroliti sono due comuni esami del sangue prescritti da medici curanti e da specialisti.
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A cosa serve misurare l’azotemia e gli elettroliti?
L’azotemia e il pannello elettrolitico possono essere prescritti sia nel caso di un controllo generale dello stato di salute sia per indagare nel caso di un sospetto diagnostico: principalmente vengono utilizzati per valutare la funzionalità renale, ma possono essere utilizzati per diagnosticare anche altri disturbi come la disidratazione, l’acidosi o alcalosi metabolica, gli squilibri elettrolitici e disturbi dell’apparato respiratorio.
Azotemia o Urea
L’esame per misurare l’urea nel sangue si chiama anche azotemia. Si utilizza principalmente per valutare la funzionalità renale o per diagnosticare nefropatie o la disidratazione. L’azotemia può anche essere prescritta per valutare l’efficacia di alcune terapie come nel caso della dialisi.
L’urea si forma nel fegato come prodotto finale e di scarto nel metabolismo delle proteine. Dopo essere state ingerite, le proteine vengono spezzettate dagli enzimi digestivi ed entrano nel circolo sanguigno come aminoacidi; gli aminoacidi poi vengono uniti tra loro per formare nuove proteine secondo le necessità dell’organismo. Se le proteine e gli aminoacidi non servono più, vengono trasformati in energia dal fegato e usati come forma di carburante al posto di grassi o zuccheri attraverso processi metabolici che portano alla formazione dell’urea; l’urea entra poi nella circolazione sanguigna e raggiunge i reni dove viene espulsa dal corpo attraverso l’urina.
Pannello elettrolitico
Il pannello elettrolitico standard prevede la misurazione di quattro valori diversi:
- Anidride carbonica (CO2)
- Cloruro (Cl–)
- Potassio (K+)
- Sodio (Na+)
L’anidride carbonica (o diossido di carbonio) viene utilizzata per misurare indirettamente lo ione bicarbonato (HCO3–) e per stimare e valutare in maniera approssimativa l’equilibrio acido-base. I livelli dello ione bicarbonato vengono regolati dai reni.
Il cloruro viene utilizzato in congiunzione con gli altri elettroliti per valutare l’equilibrio acido-base e lo stato d’idratazione.
Il potassio è uno ione con carica positiva ed è il principale presente all’interno delle cellule; è importante per la sua funzione nella trasmissione degli impulsi nervosi e nella contrazione muscolare (cuore incluso!). Viene escreto dai reni senza possibilità di essere riassorbito e quindi i suoi livelli dipendono totalmente dall’assunzione tramite la dieta.
Il sodio è uno ione con carica positiva ed è il principale presente all’esterno delle cellule; è importante il suo ruolo nella regolazione del bilancio idrico, della pressione arteriosa e nella trasmissione degli impulsi nervosi e contrazione muscolare. Viene escreto dai reni, ma può essere riassorbito.
Altri elettroliti non inclusi nel pannello elettrolitico standard ma presenti nel corpo sono:
- Calcio (Ca2+)
- Magnesio (Mg2+)
- Fosfato (PO43-)
Valori normali di azotemia ed elettroliti
Per l’urea o azotemia, i valori di riferimento sono:
- 3-12 mg/dL nei neonati
- 5-18 mg/dL nei lattanti e nei bambini
- 10-20 mg/dL or 3,6-7,1 mmol/L (unità SI) negli adulti e un po’ più alti negli anziani.
Per l’anidrire carbonica (CO2) i valori normali sono:
- 13-22 mEq/L nei neonati
- 20-28 mEq/L nei lattanti e nei bambini
- 23-30 mEq/L or 23-30 mmol/L (unità SI) negli adulti e negli anziani.
Per il cloruro (Cl–) i valori normali sono:
- 96-106 mEq/L nei neonati
- 90-110 mEq/L nei lattanti e nei bambini
- 98-106 mEq/L or 98-106 mmol/L (unità SI) negli adulti e negli anziani.
Per il potassio (K+) i valori normali sono:
- 3,9-5.9 mEq/L nei neonati
- 4,1-5,3 mEq/L nei lattanti
- 3,4-4,7 mEq/L nei bambini
- 3,5-5,0 mEq/L or 3,5-5,0 mmol/L (unità SI) negli adulti e negli anziani.
Per il sodio (Na+) i valori normali sono:
- 134-144 mEq/L nei neonati
- 134-150 mEq/L nei lattanti
- 136-145 mEq/L nei bambini
- 136-145 mEq/L or 136-145 mmol/L (SI units) negli adulti e negli anziani.
I valori normali o di riferimento possono variare leggermente in quanto sono determinati da ogni singolo laboratorio di analisi in base alla strumentazione utilizzata, al metodo per testare il valore e alla popolazione usata come riferimento per i “valori normali”.
Interpretazione dei valori di azotemia ed elettroliti fuori range
Per interpretare i valori fuori dal range di normalità bisogna conoscere e guardare il quadro generale. Un valore singolo all’estremo alto o basso dei valori di riferimento non basta per poter fare una diagnosi (in linea generale, con alcune eccezioni).
Alcune semplici azioni della vita di tutti i giorni come bere più o meno acqua, fare attività fisica, sudare, cosa si è mangiato o l’assunzione di farmaci possono causare una variazione nei risultati delle analisi. La gravidanza è anch’essa in grado di modificare i risultati delle analisi del sangue. Per questi motivi è sempre consigliato di far interpretare le analisi dal proprio medico curante o dal proprio specialista in quanto loro sono a conoscenza del motivo per cui gli esami sono stati prescritti, hanno accesso ai risultati delle analisi effettuate in passato, conoscono la vostra anamnesi, sanno che farmaci prendete, gli eventuali sintomi riportati e conoscono tutte le altre informazioni fondamentali per poter trarre conclusioni sulla base dei valori riportati nell’esito dell’esame.
L’azotemia o urea può essere alta nel caso di insufficienza renale (sia acuta che cronica), nell’ostruzione delle vie urinarie, nella disidratazione, nel sanguinamento gastrointestinale, nelle ustioni, negli shock, nelle diete ad alto contenuto proteico e con l’uso di alcuni farmaci come ad esempio molti antibiotici.
L’azotemia può essere bassa nel caso di insufficienza epatica (sia acuta che cronica), nelle diete a basso contenuto proteico, nell’iperidratazione e nella sindrome nefrosica.
L’anidrire carbonica (CO2) può essere alta nel caso di alcalosi metabolica, nella diarrea o vomito profusi, nell’enfisema polmonare, nell’aldosteronismo o con l’uso di alcuni farmaci come l’aldosterone, l’idrocortisone e alcuni diuretici.
L’anidride carbonica può essere bassa nell’insufficienza renale, nella chetoacidosi diabetica, nell’acidosi metabolica, negli shock e con l’uso di alcuni farmaci come la nitrofurantoina e i diuretici tiazidici.
Il cloruro (Cl–) può essere alto (ipercloremia) nelle disfunzioni renali, nella disidratazione, nell’iperventilazione, nell’alcalosi respiratoria, nell’acidosi metabolica, nell’iperparatiroidismo, nell’infusione eccessiva di soluzione fisiologica (soluzione di NaCl allo 0,9%), nella sindrome di Cushing e con l’uso di alcuni farmaci come gli androgeni, gli estrogeni e il clorotiazide.
Il cloruro può essere basso (ipocloremia) nella nefrite con perdita di Sali, nell’iperidratazione, nell’acidosi respiratoria, nell’alcalosi metabolica, nelle ustioni, nel morbo di Addison, nello scompenso cardiaco, nel vomito e diarrea, e con l’uso di alcuni farmaci come i corticosteroidi e i diuretici.
Il potassio (K+) può essere alto (iperkaliemia) a causa di assunzione eccessiva con dieta o integratori, nella insufficienza renale, nella sindrome da schiacciamento, nelle infezioni, nell’acidosi, nell’ipoaldosteronismo e con l’uso di alcuni farmaci come gli antibiotici, i diuretici risparmiatori di potassio, il litio e farmaci antineoplastici.
Il potassio può essere basso (ipokaliemia) a causa di assunzione insufficiente con la dieta, di ustioni, di iperaldosteronismo, nella sindrome di Cushing, nella diarrea e con l’uso di alcuni farmaci come l’insulina, i diuretici e i lassativi.
Il sodio (Na+) può essere alto (ipernatriemia) in caso di assunzione eccessiva con la dieta, nella sindrome di Cushing, nell’iperaldosteronismo, nel diabete insipido, nella sudorazione eccessiva, nelle ustioni, nel vomito e diarrea, o a causa di alcuni farmaci come gli steroidi anabolizzanti, antibiotici e contracettivi orali.
Il sodio può essere basso (iponatriemia) a causa di assunzione insufficiente con la dieta, nel morbo di Addison, nell’ingestione eccessiva di acqua, nelle nefropatie, nello scompenso cardiaco, nel vomito o diarrea, e con l’uso di alcuni farmaci come i diuretici, antidepressivi triciclici e ipotensivi ACE inibitori.
Valori critici di azotemia ed elettroliti
Per valori critici si intendono quelli che costituiscono una emergenza sanitaria che richiede l’attenzione immediata dei medici a causa del pericolo per la vita. Per azotemia ed elettroliti i valori critici sono:
- Urea > 100 mg/dL
- Anidride carbonica (CO2) < 6 mEq/L
- Cloruro (Cl–) < 80 o > 115 mEq/L
- Potassio (K+) < 2,5 o > 6,5 mEq/L
- Sodio (Na+) <120 o > 160 mEq/L
Fonti
- Mosby’s Diagnostic and Laboratory Test Reference – 14th Edition
KD Pagana – Elsevier, 2019
ISBN: 978-0-323-60969-2
https://www.elsevier.com/books/mosbys-diagnostic-and-laboratory-test-reference/pagana/978-0-323-60969-2 - Guide to Diagnostic Tests – 7th Edition
D Nicoll – McGraw-Hill Education, 2017
ISBN: 978-1-25-964090-2 - Acute kidney injury.
R Bellomo – The Lancet, Aug 2012
DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(11)61454-2 - Urea.
HK Wang – Sub-Cellular Biochemistry, Oct 2014
DOI: https://doi.org/10.1007/978-94-017-9343-8_2