Gli integratori alimentari possono aumentare la fertilità femminile e favorire il concepimento andando a correggere alcune delle cause e dei fattori che portano all’infertilità. Non solo possono aiutare a rimanere incinta, ma possono anche aiutare a sviluppare un bambino sano durante la gravidanza e a sostenere le aumentate necessità nutrizionali dopo il parto durante l’allattamento naturale.
Una dieta sana e bilanciata è fondamentale per la prevenzione delle malattie e per la salute in generale. Nella popolazione generale, una dieta sana è sufficiente ad apportare tutte le vitamine e i minerali necessari, ma quando la dieta è poco curata e sbilanciata un integratore alimentare può fare la differenza. Inoltre, durante la gravidanza e l’allattamento c’è un fabbisogno giornaliero aumentato per tutti i micronutrienti e la sola dieta potrebbe non essere più sufficiente a sostenerlo. Infine, l’ambiente in cui viviamo e il nostro stile di vita, come il fumo, deprivazione del sonno, lo stress, bere alcolici e l’inquinamento aumentano i danni da stress ossidativo a tutte le nostre cellule da parte dei cosiddetti radicali liberi, rendendo quindi l’integrazione di antiossidanti una scelta consapevole e razionale per combattere questi composti aggiuntivi che sono dannosi per l’organismo.
La carenza di qualunque nutriente può essere causa di problemi di salute, ma anche l’eccesso di alcuni di questi elementi può essere dannoso; è importante infatti non solo evitare le deficienze nutrizionali, ma anche evitare di assumere integratori senza conoscerne i possibili effetti e quando non necessario. La vitamina A per esempio, contenuta anche nelle creme cosmetiche antirughe sotto forma di retinoidi, può causare danni al feto quando assunta in eccesso; l’uso di creme e integratori contenenti retinoidi e/o vitamina A durante la gravidanza va evitato e discusso col proprio medico: questa classe di composti ha infatti effetti teratogeni e può causare la cosiddetta embriopatia da retinoidi. Altre vitamine invece possono interagire coi farmaci: la vitamina E per esempio aumenta l’effetto dei farmaci anticoagulanti. Per questo motivo è sempre raccomandato informare il proprio medico e consultarlo prima di assumere qualunque integratore.
Fatte queste premesse, ora vedremo quali sono i migliori e più promettenti integratori alimentari per aumentare la fertilità femminile e favorire il concepimento sulla base delle più recenti evidenze scientifiche.
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Integratori di vitamine e minerali per la fertilità femminile
Le vitamine e i minerali sono tra i più noti e diffusi integratori alimentari e si trovano spesso combinati tra loro e venduti come “multivitaminici”.
Le vitamine sono composti organici che non possono essere sintetizzati dal corpo umano, anche se alcune di queste possono esserlo in minima parte. Le vitamine sono necessarie in piccole quantità per il funzionamento corretto dell’organismo e sono quindi necessarie alla vita.
I minerali sono elementi inorganici che non possono per nulla essere sintetizzati dal corpo umano e che sono necessari per la vita, la salute e per il funzionamento adeguato dell’organismo.
Sia le vitamine che i minerali si assumono generalmente attraverso quello che mangiamo. Si chiamano anche micronutrienti, microelementi o elementi traccia proprio per la quantità minima necessaria quotidianamente, nell’ordine dei milligrammi o microgrammi, in opposizione ai macronutrienti come le proteine che sono necessari in quantità ben superiori.
Acido Folico
Noto anche come vitamina B9 o come folati, l’acido folico è un integratore la cui assunzione è raccomandata da un mese prima di restare incinta e per tutto il primo trimestre della gravidanza. L’integrazione di acido folico è stata correlata in alcuni studi a un minor rischio di infertilità anovulatoria e un tempo inferiore per la gravidanza, cioè il tempo necessario da quando si decide di voler concepire al successo con una gravidanza accertata. Inoltre, l’integrazione di folati è come detto raccomandata in quanto previene le malformazioni congenite a carico del tubo neurale dell’embrione, la struttura da cui poi si origina il sistema nervoso centrale cioè il cervello e il midollo spinale, e che avvengono nella parte iniziale della gravidanza, successivamente al concepimento. Quando si pianifica di avere un bambino l’integrazione di vitamina B9 è consigliata. L’integrazione raccomandata è di 400-800 mcg al giorno.
Vitamina B6
Nota anche come piridossina, la vitamina B6 gioca un ruolo nell’infertilità inspiegata. Le donne fertili sembrano infatti avere dei livelli di vitamina B6 più alti quando paragonati a quelli delle donne che soffrono di infertilità; bassi livelli plasmatici di vitamina B6 sono anche stati rilevati nelle donne con aborti spontanei ricorrenti. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la vitamina B6 aiuta a metabolizzare l’omocisteina: quando questo non avviene, si può andare incontro a iperomocisteinemia, una condizione riconosciuta come fattore di rischio per diverse malattie, tra cui malattie del sistema cardiocircolatorio e problemi di infertilità. La razione giornaliera raccomandata (RDA) per la vitamina B6 è di 1,3 mg aumentati a 1,9 mg durante la gravidanza e 2,0 mg durante l’allattamento.
Vitamina B12
Nota anche come cobalamina, la vitamina B12 è una vitamina fondamentale per lo sviluppo di un feto sano durante la gravidanza e di un bimbo sano durante l’allattamento. La carenza di vitamina B12 è correlata con una fertilità inferiore nella donna e la sua integrazione è correlata a maggior successo nel percorso della procreazione medicalmente assistita come la fecondazione in vitro. Coloro che seguono una alimentazione vegana sono a maggior rischio di carenza di vitamina B12 visto che questa viene assunta principalmente attraverso la carne, i latticini e le uova. La dose giornaliera raccomandata (RDA) di vitamina B12 è di 2,4 mcg negli adulti, 2,6 mcg nelle donne incinte e 2,8 mcg durante l’allattamento.
Vitamina C
Nota anche come acido ascorbico, la vitamina C è sia un potente antiossidante che nutriente essenziale per varie funzioni dell’organismo come la biosintesi del collagene. Questa sua funzione la rende fondamentale nello sviluppo dei follicoli ovarici e importante nella fase ovulatoria e post-ovulatoria (fase luteale). Il tessuto ovarico è noto anche per l’avere alti livelli di vitamina C. In alcuni studi questa si è dimostrata utile nell’aumentare la fertilità femminile. La dose giornaliera da integrare raccomandata di vitamina C è di 500-1000 mg.
Vitamina D
La vitamina D non è solo utile per la salute delle ossa; i suoi recettori si trovano in diversi tessuti, inclusi gli organi dell’apparato riproduttore. La vitamina D è un fattore importante nella produzione di estrogeni e progesterone, due ormoni che influenzano la fertilità. Mentre la carenza di vitamina D è correlata a una minore fertilità, l’integrazione quando i livelli nel sangue sono nella norma non sembra portare benefici. La razione giornaliera raccomandata (RDA) di vitamina D è 600 IU (15 mcg) per gli adulti.
Vitamina E
Nota anche come tocoferolo, la vitamina E è un altro potente antiossidante. Lo stress ossidativo causato dalle specie reattive all’ossigeno (ROS) comunemente noti come “radicali liberi” è un fattore chiave nello sviluppo di molte patologie. Lo stress ossidativo ha effetti negativi anche sulla fertilità. L’integrazione di vitamina E con una dose giornaliera di 200-600 IU (150-400 mg) potrebbe apportare effetti benefici per la fertilità.
Zinco
Lo zinco è un microelemento minerale che gioca un ruolo nella salute riproduttiva. Diversi enzimi coinvolti nella sintesi del DNA sono zinco-dipendenti e lo zinco è implicato anche nei processi difensivi dallo stress ossidativo. La carenza di zinco è correlata a un tempo per la gravidanza (tempo di concepimento) maggiore. La dose giornaliera raccomandata (RDA) per lo zinco è di 8 mg nelle donne.
Selenio
Il selenio è un minerale essenziale con multiple funzioni nel corpo umano. La carenza di selenio è correlata sia all’infertilità che a numerose patologie ovariche e il suo ruolo nell’apparato riproduttore è relativo alla maturazione dei follicoli ovarici. È inoltre un componente di vari enzimi antiossidanti, aiutando quindi a combattere anche lo stress ossidativo che è correlato all’infertilità. La razione giornaliera raccomandata di selenio è 60 mcg.
Ferro
La carenza di ferro potrebbe contribuire a causare infertilità da disturbi ovulatori e la sua integrazione è correlata a un aumento della fertilità. Non tutto il ferro ingerito con la dieta viene assorbito dal corpo umano: la sua biodisponibilità è di circa il 15% da fonti animali (ferro eme) e di circa l’8% da fonti vegetali (ferro non-eme). La razione giornaliera raccomandata di ferro per le donne è di 18 mg, aumentata a 27 mg durante la gravidanza.
Acidi grassi essenziali per la fertilità femminile
Come per le vitamine e i minerali, gli acidi grassi essenziali sono molecole che non possono essere sintetizzate dal corpo umano e che sono necessarie per la salute e per il corretto funzionamento dell’organismo. Ci sono solo due acidi grassi essenziali per gli esseri umani:
- l’acido alfa-linolenico (ALA), acido grasso polinsaturo della famiglia degli omega-3
- l’acido linoleico, un acido grasso polinsaturo della famiglia degli omega-6
Acidi grassi omega-3
Gli omega-3 sono acidi grassi polinsaturi specialmente abbondanti nel pesce e nei semi. I tre tipi utilizzati dal corpo umano sono l’acido alfa-linolenico (ALA), l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA). L’ALA è essenziale, mentre EPA e DHA possono essere sintentizzati dal nostro organismo a partire dall’ALA.
Studi recenti hanno però dimostrato come la sintesi endogena di EPA e specialmente di DHA a partire da ALA è in realtà molto bassa, insufficiente ed inefficiente; l’unico modo per aumentare i livelli di EPA e DHA resta l’assunzione da fonti esterne di ogni tipo specifico di omega-3, quindi tramite la dieta o gli integratori.
Gli omega-3 sono studiati per il loro ruolo nel ridurre le infiammazioni, per le proprietà neuroprotettive e per il fatto che rallentano numerosi processi relativi all’invecchiamento.
Il pesce, una delle fonti principali di omega-3, è anche sfortunatamente ricco di metalli pesanti tossici quali il mercurio a causa dell’inquinamento ambientale, quindi aumentare gli omega-3 con l’assunzione di integratori potrebbe essere più salutare che non con la dieta.
Gli omega-3 potrebbero migliorare la qualità degli ovociti e della riserva ovarica nelle donne con più di 35 anni; potrebbero inoltre aiutare ad aumentare i livelli di progesterone e migliorare la fase ovulatoria. L’integrazione di omega-3 giornaliera raccomandata è di 1 grammo.
Antiossidanti per la fertilità femminile
Gli antiossidanti sono molecole che aiutano a combattere lo stress ossidativo. Lo stress ossidativo è causato dall’ossidazione dovuta alle specie reattive dell’ossigeno (ROS) comunemente note come radicali liberi. C’è un equilibrio nell’organismo tra sostanze ossidanti e antiossidanti e quando questo equilibrio viene perturbato la conseguenza è lo stress ossidativo con danno cellulare. Questo tipo di danno è correlato all’invecchiamento e a molte patologie che riguardano tutti gli apparati del corpo umano, inclusi gli effetti negativi in numerose fasi della riproduzione umana. Gli antiossidanti inoltre aiutano con la risposta immunitaria.
Le specie reattive dell’ossigeno aumentano con il fumo, l’inquinamento, l’alcool, lo stress e con molti altri fattori ambientali e relativi allo stile di vita così come con patologie croniche e infezioni.
Gli antiossidanti possono essere assunti tramite la dieta. Molti micronutrienti come le vitamine A, C ed E hanno proprietà antiossidanti. Altri microelementi giocano un ruolo nel combattere l’ossidazione, come il selenio, lo zinco e le vitamine del gruppo B. Altri antiossidanti vengono sintetizzati dal corpo umano, come il glutatione. E molti altri ancora possono essere assunti con la dieta, dal te verde, al vino, alla frutta e la verdura, … molte piante e derivati contengono molecole diverse con proprietà antiossidanti.
Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti benefici degli antiossidanti, ma talvolta la dieta da sola non è sufficiente ad apportare quei benefici: il resveratrolo per esempio è un antiossidante che si trova nel vino; studi scientifici hanno dimostrato effetti positivi per la salute con dosi tra i 25 mg e i 5 grammi di resveratrolo. Il vino contiene mediamente 2 mg di resveratrolo per ogni litro, questo vuol dire che per ingerire la quantità minima testata negli studi una persona dovrebbe bere almeno 12 litri di vino con le ovvie conseguenze negative per la salute. In alcuni casi quindi, l’integrazione è più facile, più opportuna, con miglior rapporto costo-beneficio e più salutare che non aumentare l’ingestione di antiossidanti tramite l’alimentazione.
Coenzima Q10
Noto anche come ubichinone o vitamina Q o CoQ10, il coenzima Q10 è una molecola biochimica essenziale per la produzione di energia all’interno delle cellule ed ha inoltre proprietà antiossidanti. La sua integrazione ha dimostrati effetti benefici nella fecondazione in vitro e nell’ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo), risultando in un maggior numero di ovociti e una miglior qualità degli stessi. L’integrazione giornaliera di 600 mg di coenzima Q10 potrebbe avere effetti benefici e migliorare la fertilità nelle donne.
Picnogenolo
Noto anche come estratto della corteccia di pino marittimo, il picnogenolo è un membro del gruppo delle antocianidine e della più grande classe dei flavonoidi. Queste sostanze sono responsaibli per il colore rosso, giallo, blu e viola nelle piante e nei loro frutti. Il picnogenolo è un antiossidante che aiuta a combattere lo stress ossidativo. L’integrazione standard di picnogenolo è di 100-200 mg al giorno totali divisi in due dosi.
Tè verde
Il tè verde contiene una moltitudine di sostanze; le proprietà antiossidanti del tè verde sono dovute principalmente all’abbondanza di catechine e in particolare di una di esse nota come epigallocatechina gallato (EGCG). Le catechine sono contenute anche nel cacao e nelle bacche come more, lamponi e mirtilli. Una tazza di tè contiene in media 50 mg di EGCG, ma gli studi condotti sugli esseri umani mostrano benefici con dosi 10 volte maggiori. A causa del contenuto di caffeina e degli effetti che la caffeina ha sulla gravidanza e che potrebbe avere anche sulla fertilità, è consigliato assumere un estratto di tè verde per aumentare l’assunzione di catechine al posto di berne grandi quantità. La dose standard di estratto di tè verde (EGCG) è di 400-800 mg al giorno.
Astaxantina
L’astaxantina è un carotenoide che conferisce il colore rosso ai gamberetti, al salmone, le trote, il krill e altri organismi marini. Nonostante sia un carotenoide come la vitamina A, non viene convertito in vitamina A dal nostro organismo e per questo motivo risulta non tossico, sicuro, ben tollerato e privo di effetti collaterali noti. Come antiossidante, l’astaxantina contribuisce a proteggere dallo stress ossidativo e dalla perossidazione lipidica. La dose standard di integrazione dell’astaxantina è di 5-20 mg al giorno.
Le cose da tenere a mente riguardo gli integratori per la fertilità femminile
Dopo aver letto questo lungo articolo vi domanderete quanti di questi integratori citati dovreste assumere per aumentare la fertilità e favorire il concepimento. Le cose importanti da ricordare sono quindi le seguenti:
- Le carenze di micronutrienti causano problemi di salute e possono diminuire la fertilità e contribuire all’infertilità femminile.
- Una dieta sana e bilanciata è generalmente sufficiente a evitare le carenze nutrizionali.
- Gli integratori sono utili a evitare e colmare le carenze quando la dieta è sbilanciata o carente in qualche nutriente.
- Gli integratori sono utili nel supportare un aumentato fabbisogno di nutrienti, come durante la gravidanza.
- Gli integratori sono generalmente sicuri, ma alcuni di essi possono causare disturbi se assunti in eccesso o possono interagire con altri farmaci e trattamenti.
- Chiedere sempre al proprio medico un consulto prima di assumere un nuovo integratore.
- Gli antiossidanti sono generalmente sicuri e si crede che aiutino a combattere l’invecchiamento e altri disturbi che colpiscono diversi organi e apparati. Il loro ruolo per quel che riguarda la fertilità è ancora controverso e non vi sono conclusioni definitive al momento.
Per maggiori informazioni sull’infertilità femminile leggete l’articolo dedicato.
Fonti
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